lunedì 30 giugno 2014

Ti sposo perché...

...e poi succede che vieni totalmente assorbito dal lavoro, dall'organizzazione del matrimonio e dai lavori di miglioramento per il futuro "nido d'amore", che i mesi passano, arriva il grande giorno, si parte per il  tanto atteso viaggio di nozze e si ritorna alla normalità. 
Già... pubblico questo post a dieci giorni dal nostro rientro a Milano mentre ripenso a quanto sia stato intenso l'anno appena passato. Intenso ma bellissimo ed emozionante!
Così come bellissimi ed emozionanti sono stati il matrimonio, il pranzo con un po' di amici e parenti e la festa informale del giorno dopo con tantissimi altri amici.
Il tempo (che era la mia preoccupazione numero 1 già da un anno) è stato perfetto (nonostante il cielo all'alba del 31 maggio fosse minacciosamente nero), così come l'organizzazione di queste importanti giornate! E' andato tutto esattamente come avevo sperato e per una come me che è così "organizzata" e "pignola", la soddisfazione è stata tanta!
Ma parlando del matrimonio vero e proprio, ovvero la celebrazione religiosa che è stata fantastica, emozionante e una vera festa, vorrei condividere e ricordare la lettera che ho scritto un mese prima delle nozze su richiesta di Don Paolo che ci ha sposati. 
Mi chiese di scrivere una lettera al mio futuro marito rispondendo alla domanda "Ti sposo perché...", cosa che sarebbe servita a me per riflettere sulla nostra storia, su quanto successo negli ultimi 5 anni; a lui per avere una "base" per la predica e in un momento successivo a Marino che oggi, 30 giugno, la legge per la prima volta ...
[durante la predica sono stati citati alcuni punti, sicuramente i più ironici, ma qui la propongo per intero]

Caro Marino,
Mi è stato chiesto di scrivere perché ti sposo e di spiegarlo in una paginetta.
Non ti nascondo che il mio primo pensiero è stato: una paginetta?! E che cosa ci scrivo? Però, in fondo, mi sono tranquillizzata subito perché mi conosco e so bene che quando inizio a scrivere, risulta sempre più difficile fermarmi. Basta partire. Un po’ come in tutte le storie, anche quelle d’amore.
Dunque, “Perché ti sposo?”… sembra una domanda alla quale non si può che dare una risposta scontata, ma indubbiamente un “perché sono innamorata di te” non può bastare. E di certo con questa dichiarazione non riempio una pagina.
Ci penso, ripercorro i nostri cinque anni insieme, cerco spunti tra oggetti e fotografie dei nostri viaggi, canticchio una canzone – già, Eros Ramazzotti ha scritto proprio “Ti sposerò perché…” – sogno ad occhi aperti e concludo che le motivazioni sono davvero tante.
Ti sposo perché ti ho incontrato quando meno me l’aspettavo e ben presto ho capito che quell’incontro, in quel luogo e in quel momento, non era stato casuale.  Dall’essere due singoli soggetti siamo diventati una coppia e tra di noi, la  presenza del Signore.
Ti sposo perché, nonostante un inizio incerto e talvolta sofferto perché dovevo combattere contro tutto ciò che per te era prioritario, non ci siamo mai separati e fin dal primo giorno tu sei comunque stato il mio punto di riferimento, il mio amico, mio fratello, mio compagno. Già, anche se distanti, non mi hai mai negato la tua presenza.
Ti sposo perché dalla lontana Epifania del 2009 non è trascorso un giorno che non ci siamo almeno sentiti via sms, via social network, via mail,  via telefono, via Skype o più recentemente, via Whatsapp ed è anche per tutto quello che tu mi hai scritto, che mi sono innamorata di te;
Ti sposo per il tuo essere sincero che spesso mi ha ferita ma mi ha fatto crescere e soprattutto avere la certezza che di te mi potevo fidare;
Ti sposo per l’entusiasmo che hai dimostrato nel fare tante cose insieme che ci hanno permesso di conoscerci sempre di più e capire quali fossero gli interessi comuni, ma ti sposo anche perché mi sai comprendere e hai sempre accettato il mio essere più solitario, cercando di coinvolgermi il più possibile nelle tue attività che ti portavano a stare in mezzo alla gente.
Ti sposo per ogni istante condiviso, perché in te ho trovato complicità e confronto;
Ti sposo  per la tua disponibilità, per i tuoi valori e sani principi e per quella tua voglia di vivere la vita al massimo, anche se spesso non distingui quali cose sono realmente importanti, ‘da fare’, da quelle più superficiali e rimandabili.
Sì, sposo anche i tuoi difetti: il tuo essere disordinato, il tuo essere testardo, la mania che hai di rimandare le cose che sono da fare ma che reputi poco importanti, il bisogno costante di essere “online” per non perdere nessun aggiornamento delle cose che ti interessano (pena l’isolamento da conversazioni di gruppo) e la necessità, per me incomprensibile, di seguire tutti i risultati degli sport attualmente esistenti (potrà sembrare assurdo, ma quasi invidio le donne che si lamentano dei mariti che seguono assiduamente il calcio. E pensare che quando tu agli inizi mi avevi dichiarato: “A me il calcio non interessa tanto”, ero rimasta così contenta…. Certo, non avevi specificato che compensavi questo disinteresse con altri venti sport…), perché sono convinta che… si può sempre migliorare.
Quante discussioni per queste cose, eppure sono certa che non siamo mai stati più di un minuto col cuore arrabbiato.
Quindi ti sposo anche perché hai saputo ascoltarmi e alle mie ripetute preghiere di cambiare alcuni aspetti della tua vita più incentrati su te stesso che non su di noi, hai avviato un processo di cambiamento che ti ha portato a essere quello che sei oggi, consapevole che non sei più da solo ma che ci sono anch’io.
Grazie perché mi hai dato questa fiducia e libertà in giusta misura, che hanno fatto crescere il nostro rapporto.
Ti sposo perché come me ami viaggiare e fare continuamente progetti per il futuro;
Ti sposo perché sono certa che sarai un compagno fidato e un padre amorevole per i figli che il Signore ci vorrà donare;
Ti sposo perché… dopo il lancio del riso, le foto di rito e i festeggiamenti, ti voglio al mio fianco per affrontare insieme, con la benedizione del Signore, la vita e le sue molteplici sfaccettature.
Perché sposarsi non è tradizione, sposarsi è fede e testimonianza che siamo, singolarmente e anche in coppia, “missionari” dell’amore di Dio.

Con amore, Carla





3 commenti:

  1. Grazie Carla della tua entusiasta testimonianza, fa bene anche alle suore
    grazie mille mille auguri di felicità come ora Mi permetto di dire che Marino è un uomo fortunato saluti sr. Flora

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  2. Toccante riflessione, adulta, matura, consapevole.
    Mille e mille auguri
    Ori

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  3. Bellissima lettera d'Amore!!! ancora tantissimi auguri! :D

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